"Un ingegnere asolano per lo stadio dei Mondiali"

Tribuna di Treviso 08-06-14

Cristian Ceccato ha lavorato a San Paolo nel team dell’architetto Anibal Coutinho per realizzare il nuovo impianto: sue le vetrate che fanno da maxi schermo
di Vera Manolli


ASOLO. Mondiali di calcio 2014: tra i progettisti dello stadio “Arena Corinthians” di San Paolo, in Brasile, c’è anche un ingegnere asolano. Si chiama Cristian Ceccato, titolare dello studio di via Loredan a Casella, e nel 2011 ha vinto il bando per la realizzazione, in acciaio e vetro, dell’ala est e ovest dello stadio che ospiterà le partite di calcio dei prossimi Mondiali. L’inaugurazione del mega stadio è stata fissata per giovedì prossimo con la partita Brasile-Croazia che darà il calcio di inizio alla Coppa del Mondo 2014.
Lo stadio conta la bellezza di 68 mila posti a sedere e, oltre a ospitare la partita iniziale, vedrà disputate anche tre incontri della fase a gruppi, un ottavo di finale e una semifinale. Così dopo alcuni incontri, l’architetto Anibal Coutinho, che ha realizzato il progetto architettonico, ha dato carta bianca al professionista asolano che si è occupato della parte strutturale delle facciate. La particolarità sta nell’uso del vetro e acciaio che il professionista ha voluto introdurre modificando il progetto iniziale. «Erano arrivate tantissime proposte così anch’io ho presentato un progetto per il bando di gara e siamo riusciti a vincere» racconta l’ingegner Ceccato che ha realizzato le due facciate, est e ovest, utilizzando 12 mila metri quadri di vetro. E non si tratta di un vetro qualsiasi, infatti ogni pannello è composto da una struttura speciale a strati infrangibile e a prova di vandali. «L’opera Arena Corinthians è costituita da due grandi facciate di forma organica, la prima del genere di tutto il Brasile», continua il progettista che spiega come l’idea davvero vincente sia stata quella di creare una forma tridimensionale con linee ondulate che riproduce la rete di una porta di calcio. Ma le particolarità non finiscono qui: nella parte posteriore di questi pannelli di vetro sono applicati dei led che rendono l’intera facciata un enorme schermo, (170 metri di larghezza e 25 di altezza). I lavori per questa imponente opera sono iniziati nel maggio del 2011 e dovevano terminare a dicembre dello scorso anno. La consegna dello stadio era slittata a causa di un incidente sul lavoro che era costato la vita a due operai, una gru cadendo aveva distrutto una parte della struttura in vetro. «È stata una tragedia terribile», continua il progettista, «ma nonostante tutto per la struttura è stata una sorta di collaudo». Infatti i pannelli di vetro che andarono distrutti sotto il crollo della gru si frantumarono ma rimasero attaccati alla struttura mettendo
in salvo un gruppo di operai. «È stata un esperienza molto importante ho conosciuto e vissuto una cultura nuova. Sono dei grandi lavoratori e nonostante la grande simpatia sono molto esigenti», conclude «sicuramente tornerò in Brasile e questa volta anche per vedere la finale dei Mondiali».


Articolo originale:

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2014/06/08/news/un-ingegnere-asolano-per-lo-stadio-dei-mondiali-1.9389492

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